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Il progetto “Comunicare è vita: star bene con se stessi e stare bene con gli altri” prevede attività ormai consolidate, ma quest’anno rivisitate per i nuovi bisogni derivati dalla pandemia.

Capire ed essere capito”
Il distanziamento nella pandemia ha inciso negativamente su molte persone con sordità, producendo impoverimento della comunicazione e dei rapporti sociali. Il bisogno di un sostegno linguistico per migliorare la propria comunicazione con gli altri, quest’anno è ancor più sentito, serve aumentare gli stimoli alla comprensione, alla produzione verbale ed alla verbalizzazione di pensieri e sentimenti.
E’ rivolto a giovani e adulti, un’occasione per continuare a migliorare l’ascolto, la voce,il linguaggio…..continuando anche a scoprire cose nuove e interessanti su arte, natura, storia…in modo piacevole.

“Sostegno agli apprendimenti scolastici”
Questo lungo periodo di pandemia ha avuto negative ripercussioni sugli apprendimenti scolastici. I periodi di chiusura con la DAD a molti studenti sordi hanno creato difficoltà a seguire ed essere seguiti dagli stessi insegnanti. Anche la ripresa in presenza, con l’uso delle mascherine è particolarmentre difficoltoso e deprimente. L’alternanza di periodi in presenza con periodi a distanza per chiusure e quarantene ha visto una didattica inadeguata e sono saltate le indicazioni dei PEI.
Abbiamo pensato ad una nuova attività di sostegno e recupero individualizzati.

“Ma che disagio c’è?”
La situazione sopra descritta non ha influito solo sugli apprendimenti, ma in diversi casi anche sul benessere personale, con nervosismo, solitudine, senso di non essere capace, criticità rispetto al proprio deficit, conflittualità familiare, e a volte anche chiusura e depressione. Abbiamo messo a disposizione dei ragazzi una psicologa.

Genitori in tempo di pandemia: diamoci una mano”
Questo periodo ha messo in difficoltà molti genitori.
La DAD è stata un grave problema, ha richiesto ai genitori di diventare anche insegnanti, riscontrando a volte gli atteggiamenti oppositivi dei figli. Poi la fatica di dover contemporaneamente lavorare, sia fuori casa, che in smart working. Situazioni che hanno creato difficoltà di rapporti, senso di inadeguatezza, nervosismo. Abbiamo messo a disposizione una psicologa sia per incontri di gruppo che individuali.

Ancora insieme”
In passato abbiamo fatto attività di tempo libero, culturali, conoscenza del territorio. In questo momento occorre pensare a nuove modalità, per riallacciare rapporti e condividere esperienze serene.

Progetto realizzato grazie al contributo dell’Unione dei Comuni Valle Savio e dell’Unione dei Comuni Rubicone-Mare.

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