Giornata mondiale del sordo, Trasmissione RAIPLAY del 25 settembre.
Quando, come FIADDA (Associazione per i Diritti delle Persone sorde e Famiglie) dell’Emilia-Romagna, ci è stato chiesto di partecipare al programma organizzato da RAI Pubblica Utilità in occasione della Giornata mondiale del sordo, pur con alcune perplessità legate all’impostazione degli anni precedenti, avevamo accolto favorevolmente l’idea di partecipare ad una trasmissione che si dichiarava inclusiva per tutti. FIADDA, lo ricordiamo, rappresenta tante persone sorde oraliste che non conoscono la LIS. Nelle settimane precedenti era stata concordata con la direzione del programma la messa in onda di un nostro spot, “Stai in orecchio” con la regia di Vito Palmieri e realizzato grazie al progetto regionale ACCESs (Accessibilità Comunicazione Cultura E Sottotitoli per le persone sorde) finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Fortunatamente lo spot è andato in onda seppur tagliato nella sua importante parte finale. Ma il resto del programma è stato stravolto rispetto alla scaletta concordata in anticipo.
Negli accordi ci erano stati concessi quattro interventi, comunque una minoranza rispetto ad un programma di un’ora e mezzo; ma ci abbiamo creduto e ci siamo messi in gioco con grande disponibilità e spirito di collaborazione. Però le cose non sono andate come concordato, ed alcuni dei nostri interventi inseriti in scaletta da RAI Pubblica Utilità sono stati eliminati, oltretutto senza preavviso: il monologo di Luca (tratto dal repertorio di Gigi Proietti) e le interviste a Cecilia e Silvia sulle loro esperienze lavorative. Nonostante tre ore di attesa, non è stato possibile neppure fare le prove tecniche in precedenza, come era stato detto, e questo ha impedito di correggere alcuni problemi di audio che hanno disturbato fortemente l’intervento di FIADDA. Il risultato finale è stato quello di una trasmissione completamente sbilanciata, troppo di parte a favore della LIS.
Siamo amareggiati che RAI Pubblica Utilità abbia pubblicizzato questa trasmissione come rappresentativa dei sordi…(a noi piace molto più parlare di “persone sorde” o “con sordità”, e non è una questione di parole è una questione di sostanza), quando in realtà gran parte del tempo è stato dedicato alla LIS, come se questa fosse lo strumento principe di comunicazione e integrazione, e alle persone sorde segnanti, relegando di fatto in un angolo la realtà oggi prevalente delle persone sorde che parlano.
Ci risulta incomprensibile il motivo per cui la RAI non sia in grado di comprendere e valorizzare i grandi progressi degli ultimi decenni della medicina e della tecnologia nel campo degli ausili ed interventi a favore delle persone con sordità. Qual è il motivo per cui non si parla con altrettanto entusiasmo della possibilità per tutti i bambini che nascono con gravi sordità di poter raggiungere i fondamentali obiettivi di ascoltare e parlare ? Perché non si fa vedere come oggi le persone sorde possono comunicare con tutti e inserirsi nella società di tutti, a scuola, nel lavoro, nel tempo libero e senza bisogno di intermediari?
Ci dispiace molto, avevamo creduto a quanto RAI Pubblica utilità ci aveva proposto, avevamo creduto ad una dichiarata volontà di mostrare che ci sono realtà, vissuti e bisogni diversi fra le persone sorde, invece si continua a rappresentare solo una faccia, e la si presenta come la realtà dei sordi, continuando a fare disinformazione ed a divulgare stereotipi. Tutto ciò non si può certo definire “Pubblica utilità.” FIADDA EMILIA ROMAGNA