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Dal  2022 è stato istituito l’Assegno Unico Universale, un sostegno economico per le famiglie con figli.  E’ una nuova misura abbastanza complessa che abroga, assorbe e integra tutta una serie di sostegni alla natalità già esistenti (Assegno al Nucleo Familiare, Bonus mamma, Bonus bebè, detrazioni fiscali).

Universale perchè si rivolge a tutti i nuclei famigliari con figli, non solo lavoratori dipendenti ma anche autonomi, disoccupati, ecc.

Verrà pagato direttamente dall’NPS con bonifico (e non più in busta paga per i lavoratori dipendenti).   L’importo dell’Assegno è calcolato sulla base dell’ISEE, in assenza di ISEE o con ISEE superiore a €.40.000 spetta l’importo minimo.

Questo per alcuni potrebbe essere più favorevole rispetto a prima, dove si guardava il reddito imponibile IRPEF lordo del nucleo familiare.  Ora si guarda l’ISEE che tiene conto anche del 20% del patrimonio mobiliare (quindi anche i risparmi) e immobiliare, con alcune franchigie.

L’Assegno universale riguarda solo i figli fino a 21 anni (o se disabili indipendentemente dall’età).

L’Assegno è riconosciuto:
per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati si ha diritto dal settimo mese di gravidanza.
– per ogni figlio maggiorenne a carico fino a 21 anni di età,
se frequenta un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea; o svolge un tirocinio, un’attività lavorativa; o sia registrato al Centro per l’Impiego come disoccupato e in cerca di un lavoro; o svolga il servizio civile universale.
Deve avere un reddito complessivo inferiore a €.8.000 annui. Questo limite è più favorevole di quello relativo al carico fiscale (€.4000 fino ai 24 anni, €. 2.840,51 oltre i 24 anni).
– per ciascun figlio con disabilità senza limiti di età; in questo caso, non sono richieste le condizioni come per la generalità dei figli 18/21 anni.
Si deduce che oltre i 21 anni valgano le regole del carico fiscale (vedi sopra).

=> Sono previste delle maggiorazioni per i figli con disabilità.

L’assegno unico spetta in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale, salvo affidamento esclusivo, nomina di tutore e presentazione della domanda da parte dei figli maggiorenni. Infatti, in alternativa ai genitori, l’assegno può essere richiesto e riscosso direttamente dal figlio maggiorenne.

La DOMANDA

La Domanda è annuale e va da marzo a febbraio dell’anno successivo.

Con le domande presentate a gennaio e febbraio 2022 l’Assegno sarà pagato da marzo (dal 15 al 21). Comunque c’è tempo per presentare domanda fino al 30 giugno 2022, e verranno pagati gli arretrati a partire da marzo.

Attenzione: la domanda presentata dopo il 30 giugno, darà diritto all’Assegno dal mese successivo alla domanda. Non sembrano quindi più previsti recupero di arretrati.
La domanda per l’Assegno per i nuovi nati, che decorre
dal settimo mese di gravidanza, va presenta entro 120 giorni dalla nascita.

Poiché per fare domanda di Assegno è necessario l’ISEE, è bene procurarselo per tempo.

QUALE E’ L’IMPORTO DELL’ASSEGNO ?

Vediamo le tre fasce di età dei figli a carico:

Figli minorenni fino ai 18 anni compiuti

l’importo massimo dell’Assegno per ogni figlio è di €.175 mensili con un valore ISEE familiare fino a €.15.000.
La cifra scende progressivamente fino al minimo di €.50 con un ISEE pari o superiore a  €. 40.000 .

Esempi:  ISEE €.20.000 = assegno €.149,5
               ISEE €.30.000  = assegno €. 99,5

È prevista una maggiorazione di €. 20 al mese per le mamme sotto i 21 anni.

=> Per i figli minori con disabilità sono previste delle maggiorazioni,
cioè una cifra che si aggiunge all’importo “base” indipendentemente dall’ISEE.

– €. 105 nel caso di non autosufficienza;
– €.   95 nel caso di disabilità grave;
– €.   85 nel caso di disabilità media.

Le tre tipologie di disabilità sono previste nel DPCM 159/2013.
Nella categoria della non autosufficienza rientrano: i titolari di indennità di accompagnamento per invalidità o cecità civile assoluta.
Nella categoria della disabilità grave rientrano: i titolari di riconoscimento di handicap   con connotazione di gravità; i ciechi parziali, i sordi prelinguali; e infine “minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla L. 449/1997, art. 8 o della L. 388/2000, art. 30”;
Nella categoria della disabilità media rientrano: i titolari di indennità di frequenza,
gli ipovedenti gravi.

ESEMPI

ISEE indennità di
accompagnamento
indennità di
frequenza
Fino a €. 15.000 €. 175 + 105 €. 175 + 85
€. 20.000 €. 149,5 + 105 €. 149,5 + 85
€. 30.000 €. 99,5 + 105 €. 99,5 + 85
€. 40.000 €. 50 + 105 €. 50 + 85

=> Figli di età compresa fra i 18 e 20 anni

L’importo dell’Assegno massimo per un figlio è di €. 85 con ISEE familiare fino a  €. 15.000. per scendere a €. 25 a €. 40.000 e oltre.
Ad esempio con €. 20.000 di ISEE è di €.72,8; con €.30.000 di ISEE scende a €. 48,8.

=> Anche in questa fascia è riconosciuta una maggiorazione nei casi di figli a carico con disabilità. €. 80 uguali per tutti (indipendentemente dalla gravità e dall’ ISEE):

Esempio:
> con un ISEE fino a €.15.000 si percepisce per il figlio con disabilità un assegno di
€.85 + una maggiorazione di €.80.
> con un ISEE pari a €.20.000 si percepisce per il figlio con disabilità un assegno di
€.72,8 + una maggiorazione di €.80.
> con un ISEE pari a €.30.000 si percepisce per il figlio con disabilità un assegno di
€. 48,8 + una maggiorazione di €.80.

=> Figli di età superiore ai 21 anni

L’assegno è previsto solo al figlio con disabilità a carico, indipendentemente dalla gravità.
L’importo massimo è di €. 85 con un ISEE familiare fino a €. 15.000 che si riduce a €. 25 con ISEE pari o superiore a €. 40.000.

E
sempio:
>  con ISEE fino a €. 15.000  per il figlio con disabilità l’Assegno è di €. 85;
>  con ISEE pari a €. 20.000  per il figlio con disabilità l’Assegno è di €. 72,8;
> con ISEE pari a €. 30.000  per il figlio con disabilità l’Assegno è di €. 48,8;
> con ISEE pari a €. 40.000  per il figlio con disabilità l’Assegno è di €. 25.

Maggiorazione compensativa provvisoria con ISEE inferiore a €. 25.000

L’ Assegno Unico sarà migliorativo per alcune famigle e peggiorativo per altre, anche perchè assorbe altre provvidenze (come specificato sotto). Per compensare (parzialmente) chi ci perderà, è prevista una maggiorazione provvisoria, ad esaurimento, per le famiglie che già percepivano l’ANF e con un ISEE fino a €.25.000.
Dalla maggiorazione sono esclusi tutti i nuovi percettori di Assegno Unico e i nuclei in cui non sono presenti minori.

ALTRE CONDIZIONI

Cittadinanza: cittadino italiano o UE, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente alla UE in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.
Residenza: essere residente o domiciliato in Italia ed essere o essere stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Fiscalità: essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.

A cosa non si ha più diritto?

Con l’Assegno Unico vengono eliminati altri benefici:

Bonus Mamma
Bonus Bebè

ANF per i nuclei familiari numerosi (con 3 o più figli minori)
ANF per i nuclei con figli e orfanili.

Le detrazioni forfettarie per figli a carico.
(Le detrazioni restano solo per i figli di età pari o superiore a 21 anni a carico e con disabilità anche se si incassa l’Assegno Unico Universale).

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