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L’ ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute afferma che la disabilità non è della persona, ma nasce dalla relazione tra il deficit della persona e l’ambiente in cui essa vive, si muove, lavora, passa il suo tempo libero ecc.

La partecipazione delle persone con disabilità, e nel nostro caso con sordità, ha rivoluzionato il paradigma del design for all, della progettazione inclusiva.

I concetti di accessibilità, barriere, barriere della comunicazione, fruibilità, sono in continua evoluzione.

Ormai da 50 anni in Italia, le persone sono uscite dagli istituti speciali e hanno iniziato a partecipare alla vita sociale, economica e culturale del nostro Paese.

Questo ha portato ad un ribaltamento del Design for all… parliamo di Design for US us cioè per noi. Che poi è l’unico vero modo per fare il design for all.
Solo se tutti hanno voce e ci si siede intorno ad un tavolo, allora è possibile mettere insieme i bisogni specifici di ciascuna categoria e unirli a quelli delle altre categorie.


L’accessibilità non è progettare per una specifica categoria di utenti o rispondere ai bisogni speciali.

L’accessibilità è aprire lo sguardo e cercare continuamente nuove soluzioni ai problemi che via via emergono. È un percorso che parte da noi stessi e dalla relazione con chi e cosa ci sta intorno.

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi 50 anni ha accompagnato questa rivoluzione.
Ogni volta che la tecnologia ha fatto un progresso è corrisposto ad un salto in avanti dell’inclusione, in particolare per le persone sorde.

Qualche esempio: con l’arrivo delle protesi acustiche è stato possibile inserire i sordi nella scuola di tutti e quindi chiudere gli istituti speciali.

Con l’arrivo degli SMS nei primi cellulari, si sono spalancate le porte delle relazioni interpersonali senza la necessità di intermediari e con uno strumento pensato per tutti, che quindi ha messo la persona sorda allo stesso piano degli altri.

Il Lockdown ha portato ad uno sviluppo delle piattaforme di videoconferenza, implementandole quasi tutte con la sottotitolazione automatica in tempo reale, permettendo così anche alle persone sorde di seguire gli eventi online.

Il connubio tecnologia e accessibilità/fruibilità si intrecciano nell’azione di FIADDA Emilia Romagna. Partendo proprio dall’ascolto delle persone sorde socie, delle loro esigenze nella vita quotidiana, ha costruito i suoi progetti in questi anni.

Quindi grazie alla partecipazione delle persone sorde, sono state realizzate azioni che favoriscono l’abbattimento delle barriere della comunicazione e rendono l’ambiente più inclusivo.
Tecnologie che diventano facilitatori non solo per le persone sorde ma per tutti!

Ma barriere e pregiudizi, tagli ai servizi come sanità e scuola,  sono ancora tanti e questa giornata è sempre uno stimolo a continuare a impegnarci, a lavorare per una società più inclusiva per tutti.

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