Un progetto di FIADDA Emilia-Romagna per l’inclusione delle persone sorde
di Brasini Lucia
9/11/23
FIADDA Emilia-Romagna, all’interno del Progetto ACCESs (Accessibilità Comunicazione Cultura E Sottotitoli per le persone sorde), ha fatto alcune esperienze di accessibilità museale rivolte alle persone sorde e non solo. Queste esperienze sono state raccolte in una pubblicazione, con l’obiettivo di far conoscere i risultati a quante più persone possibile e con la speranza che sia l’inizio di un dibattito per la costruzione di buone pratiche per l’accessibilità.
FIADDA ha deciso di rivolgersi ai Musei perché crediamo che la cultura sia un elemento che arricchisce le persone e in qualche modo “cura”.
Per i Musei, ampliare la platea dei propri fruitori, significa da un lato avere un ritorno economico importante perché le persone sorde (ma in generale le persone con disabilità) viaggiano insieme ad altre persone, amici, parenti, ecc.
Dall’altro lato significa costruire un impatto sociale a lungo termine, perché l’esperienza culturale non si conclude con l’uscita dal museo, ma si prolunga nella memoria e nel racconto delle persone.
Per ottenere questo è fondamentale eseguire un esame di ciò che è presente in Museo e comprendere cosa possa essere migliorato o meno.
La sfida di questa edizione del progetto ACCESs è stata quella di costruire elementi di “corredo”, che non prevedessero una rivoluzione dell’allestimento, ma che vanno ad aggiungere quel qualcosa che è stato ritenuto necessario per una migliore comprensione dello spazio e dei contenuti. Le aree principali d’intervento sono state: adattamento testi, video, laboratori, mappe di orientamento e formazione degli operatori museali.
Man a mano che noi esperti abbiamo lavorato sulle esigenze delle persone sorde, ci si è accorti che gli strumenti e le soluzioni proposte sono utili ad una platea di utenti molto più ampia.
Pensiamo ad esempio all’adattamento di un testo per renderlo più chiaro e di facile lettura utile a tante persone, o alle visite guidate: per le persone sorde è necessario avere il tempo di osservare l’opera, dopo la spiegazione. Dare questo tempo anche alle altre persone significa dare loro la possibilità di mettersi in relazione con l’opera da un punto di vista intellettivo ed emotivo, e quindi una migliore interiorizzazione del messaggio dell’artista.
Il filo rosso che ha unito tutti gli interventi è stato quello di evitare la costruzione di prodotti esclusivi dedicati alle sole persone sorde.
Infatti il progetto ACCESs si rifà ai principi dell’Universal Design, in italiano Progettazione Universale. L’Universal Design è un metodo progettuale che prevede di accogliere le diversità delle persone, indipendentemente dalla presenza di una condizione di disabilità. Se sui deficit personali può lavorare solo l’individuo, sul contesto possiamo intervenire tutti per renderlo meno dis-agevole.
Se siete curiosi di capire in che modo, andate a leggere le prime pagine del libro!